martedì 6 aprile 2010

Sapone naturale fatto in casa


Ragazzi, oggi impariamo a preparare un prodotto tanto complesso da realizzare quanto comune è l'utilizzo quotidiano che ne facciamo: il sapone.

Vi siete mai domandati che cosa sia realmente, come venga prodotto e per quale inspiegabile magia, abbia la capacità di sciogliere lo sporco?
Chimicamente il sapone è un sale di acido carbossilico a lunga catena (generalmente di sodio o potassio), utilizzato per sciogliere le sostanze grasse.
La molecola del sapone ha una testa idrofila ionizzata negativamente ed una coda idrofoba. Le molecole di sapone sono pertanto in grado di emulsionare le sostanze grasse, consentendone l'allontanamento con l'acqua. Infatti, le code delle molecole di sapone si sciolgono nella massa della sostanza grassa, che viene circondata formando una micella. Dato che tutte le teste delle molecole di sapone recano una carica negativa, la repulsione elettrostatica impedisce alle micelle di ri-aggregarsi e le mantiene in sospensione nell'acqua.

Sintetizzando, se uniamo una soluzione fortemente alcalina ad un qualunque acido grasso di origine animale o vegetale, la reazione che ne consegue è la "saponificazione", ovvero la trasformazione dell'alcale (es.: soda caustica) e dell'acido grasso (es.: olio d'oliva) in un sale di sodio (sapone) e glicerolo (glicerina)!!!

Perché usare il sapone naturale?
Perché rispetta l'ambiente, ma soprattutto la nostra pelle, idratandola e pulendola delicatamente.
Viceversa, tutti i saponi industriali seccano parecchio la pelle, dato che vengono privati del glicerolo (utilizzato nella cosmesi). Inoltre vengono addizionati di prufimi ed essenze sintetiche (i quali in genere vengono realizzati a partire dai sottoprodotti delle lavorazioni del petrolio). Senza considerare il fatto che spesso sono  combinati con alcool (per facilitarne l'addensamento o per realizzare saponette semitrasparenti) e con benzoino (un prodotto vegetale dalle proprietà antiossidanti, ma estremamente irritante per la pelle).
Purtroppo per noi, tutti questi prodotti FANNO MALE ALL'AMBIENTE e SOPRATTUTTO ALLA NOSTRA PELLE!!!

Il post non mi permette di trattare l'argomento in modo approfondito, quindi per ora vi dirò che in genere:
- i saponi solidi si ottengono dalla la soda caustica
- i saponi liquidi si ottengono dalla potassa caustica
Se addizionate grassi animali (sego, strutto, ecc...) otterrete dei Marsiglia (adatti al bucato), mentre addizionando oli vegetali (olio d'oliva, di mais, di arachidi, di cocco, di palma), si ottengono, invece, i Castiglia (adatti per il corpo).
Nella fase finale della lavorazione si possono aggiungere erbe, oli esseziali (100% naturali), polveri (farine, miche, caffé, ecc...) per ottenere saponi ad effetto esfoliante, tipo scrub, o ricchi di antiossidanti.

Ora vi illustrerò come preparare un sapone naturale all'olio d'oliva, adatto alla cura del corpo, senza addentrarsi in complicati procedimenti facoltativi (es.: aggiunta di essenze, formare saponette colorate o con stampini originali, miscelare più componenti a volte costosi a volte di difficile lavorazione).
Il risultato finale sarà un sapone naturale grezzo, semplice, da tagliare in blocchetti, ma di buona qualità, oltre che schiumosità. Ma soprattutto, un sapone che rispetta davvero la vostra pelle, meno aggressivo di quelli industriali, più pulente, più gentile verso le pelli sensibili, irritabili e verso i soggetti affetti da allergie.

Facciamo un'ulteriore premessa: la soda caustica è davvero pericolosa, vi suggerisco quindi di stabilire la vostra sede operativa in cucina, vicino ai fornelli e al lavello (dove, in caso di guai, avrete a disposizione l'acqua corrente). Ricoprite tutto con vecchi giornali, indossate guanti in gomma, occhialini e mascherina per proteggiervi mani e viso da eventuali scottature ed evitare di respirare i vapori che la soda caustica potrebbe sviluppare nella fase di dissoluzione nell'acqua. Indossate vestiti che vi proteggano per intero, braccia e gambe e proteggete il viso. Io per semplicità ho indossato una tuta da imbianchino con tanto di cappuccio (almeno evito di bruciare i vestiti).
Insomma, evitate di farvi del male o di rimanere ciechi. E se anche doveste scottarvi, NON ANDATE IN PANICO!!! Risciacquate abondantemente con acqua e tenete a portata di mano dell'aceto di vino da passarvi sulla ferita (l'aceto essendo acido, neutralizza gli effetti della soda, che invece è alcalina).
Vi servirà poi un contenitore in pirex in cui sciogliere la soda nell'acqua (che raggiungerà facilmente i 90°C, attenzione a non scottarvi), una pentola d'acciaio di ottima qualità in cui pesare i grassi e unirvi la soluzione caustica e un frullatore ad immersione (meglio se in acciaio).
Inoltre, un termometro alimentare in acciaio (tipo caseario, scala -10 +120°C, comunque superiore a 100°C), un contenitore in PET in cui versare il sapone (sarà il vostro stampo), un barattolo in PET, dei cucchiai di legno, un cucchiaio di farina di riso e ovviamente gli oli vegetali.

INGREDIENTI:
- 800g di olio d'oliva
- 100g di olio di semi di arachidi
- 100g di olio di semi di mais
- un cucchiaio di farina di riso
- 300g di acqua (meglio se distillata)
- 128g di soda caustica (pura 96-99%)

PREPARAZIONE:
Se avete letto con attenzione la premessa ora voi e la vostra cucina sarete combinati così:
^_^ (non ridete, non è una cosa su cui scherzare, è per la vostra incolumità personale)


A questo punto preparate tutti gli ingredienti sul vostro tavolo da lavoro e cominciate a pesare l'acqua. Poi pesate gli oli, versandoli delicatamente nella pentola (800g di oliva, 100g di mais e 100g di arichidi)...
Mettete la pentola sul fuoco bassissimo. Poi unite al cucchiaio di farina di riso qualche cucchiaino di olio d'oliva (così avrete un composto privo di grumi, più facilmente addizionabile al sapone alla fine della lavorazione).
Infine pesate la soda caustica.


Mettete ora il contenitore in pirex nel lavello (se dovesse rompersi per il calore aprite l'acqua e fate scorrere abbondantemente, così tutta la soluzione caustica verà diluita ed eliminata attraverso lo scarico). Iniziate a sciogliervi la soda caustica, poco alla volta. Poi, mentre attendete che la temperatura della soluzione caustica scenda a 45°C, verificate che la miscela di oli abbia raggiunto anch'essa i 45°C.
Quando entrambi i composti saranno a 45°C, unite la soluzione caustica ai grassi nella pentola e mescolate energicamente fino ad ottenere un composto opaco ed omogeneo.


A questo punto, prendete il frullatore ad immersione e iniziate a miscelare il composto... lo vedrete immediatamente cambiare colore e diventare sempre più simile ad un gel.
La saponificazione vera e propria è iniziata.
Ad un certo punto il composto raggiungerà la cosiddetta fase del "nastro", diventando molto denso, quasi da poter scrivere su di esso. Questo è il momento di aggiungere la farina di riso, mesolare velocemente e versare tutto nello stampo (il contenitore in PET).


Ora non vi resta che avvolgere il vostro contenitore con una coperta di lana o un asciugamano (dopo averlo chiuso con un coperchio ermetico) e tenerlo al calduccio per le prossime 24h, in modo che il calore della reazione chimica non si disperda, permettendo al composto di completare il processo di saponificazione.
In questa fase tutta la soda caustica contenuta ancora nella miscela (ed ancora attiva e quindi potenzialmente ustionante), si trasformerà in sapone e glicerina, in modo che nel prodotto finito non vi sarà più traccia alcuna dell'alcale. Questo processo dovrebe completarsi entro e non oltre tre giorni, anche se il sapone per essere davvero maturo dovrebbe stagionare dalle 4 alle 8 settimane.
In questa fase il sapone acquisisce consistenza e compattezza, diventa più omogeneo e delicato sulla pelle, perde peso e umidità e migliora la sua capacità schiumogena.
Ad ogni modo ve ne sconsiglio l'utilizzo prima che sia trascorso un periodo pari ad almeno 15gg.
E' però importante, dopo le prime 24h, sformarlo dal contenitore ed effettuare il taglio, per ottenere le saponette, altrimenti dopo sarà troppo duro per riuscirci.
Mi raccomando, in questa fase maneggiatelo sempre con i guanti, potrebbe essere ancora molto irritante.

Il consiglio finale degli esperti, per saggiare il sapone e capire se è riuscito bene o se contiente ancora tracce di soda caustica trascorse le prime settimane di stagionatura, è toccarlo velocemente con la punta della lingua. Se quest'ultima dovesse pizzicare, allora il sapone è caustico!!! NON USATELO!!! anche se personalmente io eviterei questa pratica. Un metodo alternativo può essere, invece, se lavandovi con esso, vi lasciasse una sensazione di viscido e la pelle tirasse... anche in questo caso è segno di elevata basicità (superiore al pH 10.5). In tal caso il sapone non è buono. Un buon sapone dovrebbe avere un valore del pH compreso tra 8.5 e 10.5.
Io preferisco testarlo con un pH-metro o con una cartina reagente al pH.
In questo caso ho utilizzato delle cartine al tornasole graduate da pH 3.5 a pH 14 ed è risultato, dopo soli 3gg pH 10, dopo 15gg pH 9.5 e dopo un mese pH 9.
Per cui completata la stagionatura (io la porterò almeno a 2 o 3 mesi) il sapone sarà sicuramente di ottima qualità.


Se in fase di stagionatura dovesse affiorare una poverina bianca simile al borotalco, non preoccupatevi. E' polvere di sapone. Il sapone è utilizzabile. Se esteticamente non vi piace potete raschiarla via con un coltellino.
Se il sapone dovesse sudare, è segno di buona qualità e di presenza di glicerina, ma lo state conservando in un ambiente troppo umido e rischia di irrancidire. Mettetelo in un luogo fresco e asciutto.
Se presentasse friabilità... avete sbagliato qualcosa (troppa acqua in genere), ma potrebbe essere buono comunque da utilizzare.
Se aveste difficoltà ad estrarlo dallo stampo, mettetelo in freezer per una decina di minuti, poi tenetelo alcuni minuti a temperatura ambiente e riprovate.

Questo post ha ormai raggiunto una dimensione stratosferica, quindi ho deciso di concludere per ora, dato che l'argomento è troppo vasto per poter rientrare in un solo articolo.
Sarebbero certamente necessari ulteriori approfondimenti, per cui se necessistaste di chiarimenti in merito, non esitate a scrivetemi.

Buon divertimeneto a tutti!!!


8 commenti pubblicati:

Elisa ha detto...

complimenti per il mega lavoro che hai fatto!!!
io voglio la tua foto vestito tutto di bianco!!!
bravo marco! :)

Cri ha detto...

veramente in gamba il mio cuginetto ,però adesso aspetto di provare questo fantastico sapone....

valentina ha detto...

provato, interessante grazie marco

Marco ha detto...

Grazie ragazze per i complimenti!

massimiliano da peñiscola ha detto...

hola ai provato a metterlo a baño maria 1hora e mezza o due cosi la soda caustica evapora prima e la saponetta rimane piu soave ed in un mese lo puoi usare cia

Marco ha detto...

Ciao Massimiliano,
scusa se rispondo solo ora, ma non ho potuto seguire molto il blog negli ultimi mesi.

In effetti non ho provato, anche se devo dirti che da allora ho fatto il sapone 5 volte e ogni volta una tipologia diversa di saponetta (con fiori di lavanda, con essenza di lavanda, con percentuali di olio di mandorle dolci), ma ogni volta le saponette presentavano già un pH 8.0-8.5 dopo appena 48h e dopo 15gg erano praticamente perfette. Già utilizzabili e comunque soavi sulla pelle, specie quelle con la presenza dei fiori di lavanda (un po' troppo ricche però e quindi tendenti ad ammollarsi se non deposte in un portasaponetta ben drenato) e quelle con l'olio di mandorle dolci.
Quest'ultime facevano una schiumetta bianca e densa fantastica, pelle morbida e restavano solide anche se non drenate perfettamente dopo l'utilizzo. Inoltre erano morbide al taglio anche dopo due mesi.
Sono risultate un po' più aggressive solo quelle con l'essenza di lavanda dove avevo applicato uno sconto del 5% della soda. Molto dure al taglio dopo pochi giorni.

Avevo pensato la prossima volta che rifaccio il sapone, di farlo neutro, poi rilavorarlo in acqua tiepida, aggiungendo oli essenziali successivamente per poi farlo risolidificare in stampi. Che ne pensi?

Ciao e grazie del tuo commento

Anonimo ha detto...

Ciao. Mi hanno avvisato anche che, a causa della tossicità della soda:

******* gli utensili siano usati solo per fare il sapone *******

e non siano più usati per usi alimentari o igienici.
Mi raccomando.
Tiziana

Marco ha detto...

Verissimo Tiziana!!!

Certo, a volte basta un po' di buon senso.
Stiamo maneggiando sostanze chimiche molto pericolose e quello che facciamo con la pentola di casa, un paio di utensili e i guanti, in genere viene realizzato in un laboratorio chimico specializzato.
Va da se... che il buon senso non mi porterebbe mai a cucinarmi un piatto di pasta nella penstola in cui ho fatto il sapone, anche se ben lavata e ripulita.

Grazie comunque per la precisazione.

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