martedì 6 aprile 2010

Sapone naturale fatto in casa


Ragazzi, oggi impariamo a preparare un prodotto tanto complesso da realizzare quanto comune è l'utilizzo quotidiano che ne facciamo: il sapone.

Vi siete mai domandati che cosa sia realmente, come venga prodotto e per quale inspiegabile magia, abbia la capacità di sciogliere lo sporco?
Chimicamente il sapone è un sale di acido carbossilico a lunga catena (generalmente di sodio o potassio), utilizzato per sciogliere le sostanze grasse.
La molecola del sapone ha una testa idrofila ionizzata negativamente ed una coda idrofoba. Le molecole di sapone sono pertanto in grado di emulsionare le sostanze grasse, consentendone l'allontanamento con l'acqua. Infatti, le code delle molecole di sapone si sciolgono nella massa della sostanza grassa, che viene circondata formando una micella. Dato che tutte le teste delle molecole di sapone recano una carica negativa, la repulsione elettrostatica impedisce alle micelle di ri-aggregarsi e le mantiene in sospensione nell'acqua.

Sintetizzando, se uniamo una soluzione fortemente alcalina ad un qualunque acido grasso di origine animale o vegetale, la reazione che ne consegue è la "saponificazione", ovvero la trasformazione dell'alcale (es.: soda caustica) e dell'acido grasso (es.: olio d'oliva) in un sale di sodio (sapone) e glicerolo (glicerina)!!!

Perché usare il sapone naturale?
Perché rispetta l'ambiente, ma soprattutto la nostra pelle, idratandola e pulendola delicatamente.
Viceversa, tutti i saponi industriali seccano parecchio la pelle, dato che vengono privati del glicerolo (utilizzato nella cosmesi). Inoltre vengono addizionati di prufimi ed essenze sintetiche (i quali in genere vengono realizzati a partire dai sottoprodotti delle lavorazioni del petrolio). Senza considerare il fatto che spesso sono  combinati con alcool (per facilitarne l'addensamento o per realizzare saponette semitrasparenti) e con benzoino (un prodotto vegetale dalle proprietà antiossidanti, ma estremamente irritante per la pelle).
Purtroppo per noi, tutti questi prodotti FANNO MALE ALL'AMBIENTE e SOPRATTUTTO ALLA NOSTRA PELLE!!!

Il post non mi permette di trattare l'argomento in modo approfondito, quindi per ora vi dirò che in genere:
- i saponi solidi si ottengono dalla la soda caustica
- i saponi liquidi si ottengono dalla potassa caustica
Se addizionate grassi animali (sego, strutto, ecc...) otterrete dei Marsiglia (adatti al bucato), mentre addizionando oli vegetali (olio d'oliva, di mais, di arachidi, di cocco, di palma), si ottengono, invece, i Castiglia (adatti per il corpo).
Nella fase finale della lavorazione si possono aggiungere erbe, oli esseziali (100% naturali), polveri (farine, miche, caffé, ecc...) per ottenere saponi ad effetto esfoliante, tipo scrub, o ricchi di antiossidanti.

Ora vi illustrerò come preparare un sapone naturale all'olio d'oliva, adatto alla cura del corpo, senza addentrarsi in complicati procedimenti facoltativi (es.: aggiunta di essenze, formare saponette colorate o con stampini originali, miscelare più componenti a volte costosi a volte di difficile lavorazione).
Il risultato finale sarà un sapone naturale grezzo, semplice, da tagliare in blocchetti, ma di buona qualità, oltre che schiumosità. Ma soprattutto, un sapone che rispetta davvero la vostra pelle, meno aggressivo di quelli industriali, più pulente, più gentile verso le pelli sensibili, irritabili e verso i soggetti affetti da allergie.

Facciamo un'ulteriore premessa: la soda caustica è davvero pericolosa, vi suggerisco quindi di stabilire la vostra sede operativa in cucina, vicino ai fornelli e al lavello (dove, in caso di guai, avrete a disposizione l'acqua corrente). Ricoprite tutto con vecchi giornali, indossate guanti in gomma, occhialini e mascherina per proteggiervi mani e viso da eventuali scottature ed evitare di respirare i vapori che la soda caustica potrebbe sviluppare nella fase di dissoluzione nell'acqua. Indossate vestiti che vi proteggano per intero, braccia e gambe e proteggete il viso. Io per semplicità ho indossato una tuta da imbianchino con tanto di cappuccio (almeno evito di bruciare i vestiti).
Insomma, evitate di farvi del male o di rimanere ciechi. E se anche doveste scottarvi, NON ANDATE IN PANICO!!! Risciacquate abondantemente con acqua e tenete a portata di mano dell'aceto di vino da passarvi sulla ferita (l'aceto essendo acido, neutralizza gli effetti della soda, che invece è alcalina).
Vi servirà poi un contenitore in pirex in cui sciogliere la soda nell'acqua (che raggiungerà facilmente i 90°C, attenzione a non scottarvi), una pentola d'acciaio di ottima qualità in cui pesare i grassi e unirvi la soluzione caustica e un frullatore ad immersione (meglio se in acciaio).
Inoltre, un termometro alimentare in acciaio (tipo caseario, scala -10 +120°C, comunque superiore a 100°C), un contenitore in PET in cui versare il sapone (sarà il vostro stampo), un barattolo in PET, dei cucchiai di legno, un cucchiaio di farina di riso e ovviamente gli oli vegetali.

INGREDIENTI:
- 800g di olio d'oliva
- 100g di olio di semi di arachidi
- 100g di olio di semi di mais
- un cucchiaio di farina di riso
- 300g di acqua (meglio se distillata)
- 128g di soda caustica (pura 96-99%)

PREPARAZIONE:
Se avete letto con attenzione la premessa ora voi e la vostra cucina sarete combinati così:
^_^ (non ridete, non è una cosa su cui scherzare, è per la vostra incolumità personale)


A questo punto preparate tutti gli ingredienti sul vostro tavolo da lavoro e cominciate a pesare l'acqua. Poi pesate gli oli, versandoli delicatamente nella pentola (800g di oliva, 100g di mais e 100g di arichidi)...
Mettete la pentola sul fuoco bassissimo. Poi unite al cucchiaio di farina di riso qualche cucchiaino di olio d'oliva (così avrete un composto privo di grumi, più facilmente addizionabile al sapone alla fine della lavorazione).
Infine pesate la soda caustica.


Mettete ora il contenitore in pirex nel lavello (se dovesse rompersi per il calore aprite l'acqua e fate scorrere abbondantemente, così tutta la soluzione caustica verà diluita ed eliminata attraverso lo scarico). Iniziate a sciogliervi la soda caustica, poco alla volta. Poi, mentre attendete che la temperatura della soluzione caustica scenda a 45°C, verificate che la miscela di oli abbia raggiunto anch'essa i 45°C.
Quando entrambi i composti saranno a 45°C, unite la soluzione caustica ai grassi nella pentola e mescolate energicamente fino ad ottenere un composto opaco ed omogeneo.


A questo punto, prendete il frullatore ad immersione e iniziate a miscelare il composto... lo vedrete immediatamente cambiare colore e diventare sempre più simile ad un gel.
La saponificazione vera e propria è iniziata.
Ad un certo punto il composto raggiungerà la cosiddetta fase del "nastro", diventando molto denso, quasi da poter scrivere su di esso. Questo è il momento di aggiungere la farina di riso, mesolare velocemente e versare tutto nello stampo (il contenitore in PET).


Ora non vi resta che avvolgere il vostro contenitore con una coperta di lana o un asciugamano (dopo averlo chiuso con un coperchio ermetico) e tenerlo al calduccio per le prossime 24h, in modo che il calore della reazione chimica non si disperda, permettendo al composto di completare il processo di saponificazione.
In questa fase tutta la soda caustica contenuta ancora nella miscela (ed ancora attiva e quindi potenzialmente ustionante), si trasformerà in sapone e glicerina, in modo che nel prodotto finito non vi sarà più traccia alcuna dell'alcale. Questo processo dovrebe completarsi entro e non oltre tre giorni, anche se il sapone per essere davvero maturo dovrebbe stagionare dalle 4 alle 8 settimane.
In questa fase il sapone acquisisce consistenza e compattezza, diventa più omogeneo e delicato sulla pelle, perde peso e umidità e migliora la sua capacità schiumogena.
Ad ogni modo ve ne sconsiglio l'utilizzo prima che sia trascorso un periodo pari ad almeno 15gg.
E' però importante, dopo le prime 24h, sformarlo dal contenitore ed effettuare il taglio, per ottenere le saponette, altrimenti dopo sarà troppo duro per riuscirci.
Mi raccomando, in questa fase maneggiatelo sempre con i guanti, potrebbe essere ancora molto irritante.

Il consiglio finale degli esperti, per saggiare il sapone e capire se è riuscito bene o se contiente ancora tracce di soda caustica trascorse le prime settimane di stagionatura, è toccarlo velocemente con la punta della lingua. Se quest'ultima dovesse pizzicare, allora il sapone è caustico!!! NON USATELO!!! anche se personalmente io eviterei questa pratica. Un metodo alternativo può essere, invece, se lavandovi con esso, vi lasciasse una sensazione di viscido e la pelle tirasse... anche in questo caso è segno di elevata basicità (superiore al pH 10.5). In tal caso il sapone non è buono. Un buon sapone dovrebbe avere un valore del pH compreso tra 8.5 e 10.5.
Io preferisco testarlo con un pH-metro o con una cartina reagente al pH.
In questo caso ho utilizzato delle cartine al tornasole graduate da pH 3.5 a pH 14 ed è risultato, dopo soli 3gg pH 10, dopo 15gg pH 9.5 e dopo un mese pH 9.
Per cui completata la stagionatura (io la porterò almeno a 2 o 3 mesi) il sapone sarà sicuramente di ottima qualità.


Se in fase di stagionatura dovesse affiorare una poverina bianca simile al borotalco, non preoccupatevi. E' polvere di sapone. Il sapone è utilizzabile. Se esteticamente non vi piace potete raschiarla via con un coltellino.
Se il sapone dovesse sudare, è segno di buona qualità e di presenza di glicerina, ma lo state conservando in un ambiente troppo umido e rischia di irrancidire. Mettetelo in un luogo fresco e asciutto.
Se presentasse friabilità... avete sbagliato qualcosa (troppa acqua in genere), ma potrebbe essere buono comunque da utilizzare.
Se aveste difficoltà ad estrarlo dallo stampo, mettetelo in freezer per una decina di minuti, poi tenetelo alcuni minuti a temperatura ambiente e riprovate.

Questo post ha ormai raggiunto una dimensione stratosferica, quindi ho deciso di concludere per ora, dato che l'argomento è troppo vasto per poter rientrare in un solo articolo.
Sarebbero certamente necessari ulteriori approfondimenti, per cui se necessistaste di chiarimenti in merito, non esitate a scrivetemi.

Buon divertimeneto a tutti!!!


giovedì 25 marzo 2010

"WWW": cercasi libertà d'espressione!


E' una vergogna!
In questi giorni si stà parlando molto della decisione di Google di chiudere il proprio sito in Cina, installando un Server ad Hong Kong per aggirare la censura del Governo Cinese.
Da ieri infatti, digitando http://www.google.cn/ si viene automaticamente reindirizzati su http://www.google.com/hk.
In questo modo gli utenti Google cinesi potranno ricercare termini quali: libertà, capitalismo, Dalai Lama, Piazza Tiananmen, ecc..., ricerche fino a ieri impossibili.

Una grande vittoria per la libertà di espressione e di informazione.
A mio avviso, è impensabile nel 2010 essere ancora in queste condizioni, in un paese di quasi un miliardo e mezzo di abitanti, che ormai si stà affermando come una delle potenze modiali di primo piano!

Purtroppo il problema è stato risolto solo parzialmente, in quanto Google è riuscita in questo modo ad aggirare soltanto l'autocensura ed evitare eventuali sanzioni da parte del Governo Cinese.
Infatti, restano attivi i "filtri di Stato" del Governo, che non permettono comunque di raggiungere dal paese asiatico i siti sgraditi a quest'ultimo.

Google ha comunque incassato il plauso delle associazioni per i diritti umani, soddisfatte della dimostrazione che esiste una via di mezzo tra collaborare col regime o andarsene. Prima fra tutti Amnesty International, il cui sito non risulta raggiungibile in Cina.

Speriamo che tutto questo finisca presto!!!

domenica 21 marzo 2010

Torta Mimosa


Ciao a tutti!
Questa domenica ho pensato di fare un dolce, e visto che oggi inizia la primavera perché non una Torta Mimosa.

La Mimosa fiorisce i primi giorni di Marzo ed è il fiore simbolo della festa della donna. Infatti questo dolce, spesso si prepara in occasione della ricorrenza dell'8 Marzo.

In genere si preparano due dolci di pan di spagna, che vengono poi ripuliti dalla crosta esterna in modo da risultare di colore completamente giallino. Uno dei due dolci, viene poi ridotto in piccoli cubetti di circa 1cm, mentre l'altro diviso in tre strati che verranno poi farciti con panna montata e crema pasticcera, oppure chantilli e crema pasticcera, infine tutto il dolce viene ricoperto di crema pasticcera, la quale verrà poi completamente ricoperta dai cubetti di pan di spagna precedentemente preparati. In questo modo si avrà l'effetto ottico di una torta ricoperta di fiori di mimosa.

PASSIAMO ALLA PREPARAZIONE VERA E PROPRIA DEL DOLCE.
Premetto subito che avrete bisogno di almeno 3h per la preparazione e la buona riuscita di questo dolce.
Sempre che non abbiate un forno che vi permetta di cuocere etrambi i dolci di pan di spagna in una sola volta.
Vi serviranno 15 minuti per pesare e preparare tutti gli ingredienti, 1h per preparare e cuocere il primo dolce di pan di spagna, 1h per il secondo (a meno che non possiate cuocerli insieme), e 45 minuti circa per rimuovere la crosta, preparare la bagna alcolica, montare la panna, dividere e farcire il dolce e infine ricoprirlo coi cubetti.
Senza contare i tempi di attesa perché i dolci di pan di spagna appena sfornati si raffreddino e anche la bagna alcolica avrà bisogno di raffreddarsi. Non ho considerato anche la preparazione della crema pasticcera, che ho acquistato già pronta.

INGREDIENTI:
- 8 uova
- 240g di zucchero
- 240g di farina
- 1 pizzico di sale
- 200ml di panna fresca (da montare)
- 20-30g di zucchero a velo
- 250ml di crema pasticcera
- 200ml di bagna alcolica (vi dirò poi come prepararla)

PREPARAZIONE:
Mettete in una pentola capiente le uova, lo zucchero e il pizzico di sale e mescolatele grossolanamente con un frustino. Successivamente montate a neve per almeno 20 minuti. Il composto sarà pronto quando risulterà abbastanza denso da "scrivere", ovvero lasciando cadere un filo di impasto sulla superfice del dolce, quest'ultimo non affonderà.


Con un setaccio e un cucchiaio di legno incorporate delicatemente la farina, un pò alla volta, con movimenti circolari dal basso verso l'alto, stando attenti a non smontare l'impasto. Aggiungete altra farina solo quando la precedente risulterà completamente incorporata, in questo modo eviterete la formazione di grumi.


Imburrate ed infarinate le teglie, versate il composto nelle teglie distribuendolo in modo omogeneo e infornate a 180°C per 30 minuti circa. Verificate la perfetta cottura dopo 30 minuti inserendo uno stecchino di legno al centro del dolce. Se uscirà asciutto e pulito. allora spegnete il forno, lasciate riposare il pan di spagna per 10-15 minuti nel forno caldo e poi mettetelo a raffreddare lontano da correnti d'aria o sbalzi di temperatura.


Mentre il pan di spagna si raffredda, prepariamo la bagna alcolica.
La bagna, in genere, si fà con acqua, zucchero e liquore.
La proporzione che gradisco di più è 1/4 di zucchero e 3/4 di acqua. Mentre il liquore è a piacimento in base ai vostri gusti.
In questo caso scioglieremo 50g di zucchero in 150ml di acqua, intiepidendo leggermente l'acqua.
Quando lo zucchero sarà completamente dissolto, aggiungete il liquore poco per volta, assaggiando la bagna fino a che la gradazione ottenuta sia di vostro gradimento.
In genere si usano il Maraschino, il Rhum, il liquore all'arancio o l'Archermes...
Io personalmente preferisco sapori più delicati e dolci e utilizzo l'Archermes, che accosta anche una riga di colore rosso al giallo del pan di spagna e della crema pasticcera, conferendo al dolce anche un gradevole effetto cromatico al taglio.

A questo punto potete iniziare a ripulire la forma di pan di spagna secondaria da tutta la crosta esterna, per poi tagliarla in striscioline ed infine ridurla in piccoli cubetti da 1cm circa.
Poi ripulite dalla crosta esterna anche il dolce principale, ma solo nella parte superiore e laterale e dividetelo in tre strati di identico spessore.


Versate, poi, in un pentolino la panna liquida e lo zucchero a velo e montate a neve fino a che la panna risulti ben solida e ferma. Incorporate nella panna montata sette cucchiaini da caffé di crema pasticcera e mantegate delicatamente avendo cura di non smontare eccessivamente la panna. Ed ecco pronta la vostra Crema Chantilly.


Ora Bagnate con un pennello il primo strato della torta con la bagna alcolica preparata in precedenza e successivamente spalmate uno strato sottile di chantilly.
Posizionate sul dolce il secondo strato di pan di spagna, spennellate nuovamente con la bagna alcolica e stendete un'altro strato sottile di chantilly.
Adagiate, infine l'ultimo piano di pan di spagna e ricoprite tutto il dolce con un'abbondante strato di crema pasticcera, cercando di conferire al dolce una leggera forma a cupola.
Infine ricoprite il tutto con i cubetti di pan di spagna, cercando di accentuare la forma a cupola.
La crema farà da collante e terrà insieme tutti i cubetti di pan di spagna, che sembreranno tanti piccoli fiori di mimosa.


E voila! La vostra Mimosa è pronta e l'effetto estetico è davvero notevole.
Se volete dare un tocco di classe finale al dolce, guarnitelo al centro con una rosa rossa o un rametto di Mimosa.

Buon appetito!

sabato 20 marzo 2010

Prepariamo la "bagna alcolica"


Se avete fatto un dolce di Pan di Spagna, sicuramente dovrete preparare anche una "bagna alcolica" con cui inzuppare il vostro dolce. Un Pan di Spagna senza bagna, risulterebbe asciutto ed insipido.

INGREDIENTI:
- acqua
- zucchero
- liquore

Il rapporto che utilizzo io è 1 parte di zucchero in 3 parti di acqua. Il liquore è a piacimento.
Aggiungerete più o meno liquore in base a quanto desiderate si senta.
I liquori più usati, in genere, sono il Maraschino. il Rhum, il liquore all'arancio o l'Archermes. Io uso l'Archermes, più dolce e meno forte. Quest'ultimo non lascia quasi il retrogusto di liquore nel dolce, quindi lo rende molto delicato.

PREPARAZIONE: (50g di zucchero in 150ml di acqua)
- Versate lo zucchero nell'acqua e mescolate bene fino al completo scioglimento.
   In genere ne resta sempre un pochino che ha difficoltà a sciogliersi, potete allora
   intiepidire leggermente l'acqua, quanto basta a completare l'operazione
- Aggiungete il liquore un pochino per volta, assaggiando ogni volta, fino ad ottenere
   la gradazione che preferite
- Lasciate raffreddare la vostra bagna prima di utilizzarla

COME UTILIZZARE LA BAGNA:
Con un pennello alimentare bagnate a piccole porzioni il Pan di Spagna, fino a che risulterà inzuppato omogeneamente su tutta la superficie.
La bagna avanzata può essere conserva in frigorifero per qualche giorno.

Buon divertimento e alla prossima ricetta!

Prepariamo il Pan di Spagna


Il Pan di Spagna è un'ottima base per la preparazione di torte da farcire, in quanto elastico (quindi facile da tagliare in più strati) e con buone proprietà assorbenti (ideali per l'uso delle "bagne alcoliche"). E' semplice da preparare e anche il tempo richiesto è breve.

Per fare un buon Pan di Spagna, è importante lavorare a lungo le uova e lo zucchero, in quanto è in questa fase che viene incorporata l'aria necessaria e rendere gonfio e soffice il nostro dolce anche senza l'utilizzo del lievito (comodo per accorciare i tempi di lavorazione, ma sempre propenso a lasciare un retrogusto sgradevole).
Il composto và lavorato per almeno 20 minuti, finché non assume un bel colore giallo paglierino e una consistenza compatta e omogenea. In gergo si dice che "scrive". Ovvero se lasciate cadere un pò del preparato sulla superficie dell'impasto, esso non affonda, ma rimane sulla superficie come una scritta.
Aggiungere un pizzico di sale all'impasto, facilita il montarsi delle uova.
Un'altra fase importante e delicata e l'aggiunta della farina.
L'ideale sarebbe farla scendere da un setaccio, in modo da eliminare ogni possibile grumo presente nella farina, incorporandola con un cucchiaio di legno con movimenti circolari dal basso verso l'alto, veloci ma delicati, stando attenti a non smontare l'impasto.
Infine, ricordatevi di non tirare subito fuori il dolce, ma di lasciarlo riposare per una decina di minuti nel forno spento in modo che possa raffreddarsi lentamente, per poi essere messo su una gratina lontano da correnti d'aria a raffreddare definitivamente.

Premesso questo, vediamo ora la parte pratica.

INGREDIENTI:
- 6 uova
- 180g di zucchero
- 180g di farina

Potete variare la quantità di uova a vostro piacimento, l'importante è mantenere sempre le giuste proporzioni: 30g di zucchero e 30g di farina per ciascun uovo aggiunto.

PREPARAZIONE:
- Versate lo zucchero e le uova in un contenitore e montate a neve per 20 minuti, o finché
   le uova "scrivono"
- A questo punto incorporate delicatamente la farina poco per volta, come descritto
   precedentemente. Aggiungete altra farina solo quando la precedente è completamente
   incorporata per evitare la formazione di grumi.
- Ungete una teglia e versatevi il composto in modo che sia distribuito uniformemente
- Infornate a 180°C per circa 30 minuti.

In genere quando il dolce si stacca dai bordi della teglia è cotto. Ad ogni modo per essere sicuri potete forarlo con uno stecchino di legno. Se quest'ultimo esce pulito e asciutto, allora il Pan di Spagna è pronto.
Lasciatelo riposare per una decina di minuti nel forno spento e infine adagiatelo su una gratina a raffreddare, lontano da sbalzi di temperatura.

Buona farcitura a tutti!

venerdì 19 marzo 2010

Meringhe fatte in casa


Quando ero piccolo, una delle cose che rendeva felice un bambino era entrare dal panettiere del paese o dalla lattaia e comprare lo "spumone".
Allora lo chiamavamo così. Grande, bianco e dolcissimo...

Oggi ho pensato di preparare quel piccolo dolcetto che tanto mi ha fatto sorridere in passato.

Nella preparazione delle meringhe, in genere, la proporzione tra chiare e zucchero è di 1 a 1. Alcune ricette mettono addirittura più zucchero che uova. Io, personalmente, preferisco mettere un pò meno zucchero.

INGREDIENTI:
- 3 chiare d'uovo
- zucchero a velo

PREPARAZIONE:
- Separate le chiare dai tuorli
- Pesate le chiare
- Pesate una quantità identica di zucchero a velo
  Le mie tre chiare pesavano 110g, io ho usato solo 90g di zucchero a velo.
  Lo zucchero a velo andrebbe incorporato dopo aver montato a neve le chiare,
  ma io preferisco incorporarlo subito... quindi...
- Mettete le chiare e lo zucchero in un recipiente e montate a neve per almeno 15 minuti
  Vi accorgerete che vi state avvicinando al risultato finale quando noterete che il composto
  inizia a lasciare dei segni densi. In gergo si dice quando le uova "scrivono".
  Le vostre chiare saranno perfettamente montate quando si presenterano bianche,
  omogenee e praticamente di consistenza quasi solida.
- Prendete una teglia e sistemate su di essa un foglio di carta forno
- Ora potete formare le vostre meringhe, adagiandole direttamente nella teglia sulla
  carta forno. Potete usare un cucchiaio, una siringa o una sac a poche
- Infornate a temperatura moderatissima (90-100°C) per il tempo necessario
  Quest'ultimo può variare da 1 a 2 ore a seconda delle dimensioni e della temperatura.
  Se non fossero ben cotte all'interno, risulterebbero ciccose.
  Io da 3 chiare faccio circa 35 merighe della dimensione di una noce.
  Cuociono in circa 1h 30' - 2h. Poi spengo il forno e le lascio al caldo fino a quando il
  forno si raffredda.
  Prima di spegnere il forno ne tiro sempre fuori una, la lascio raffreddare 5 minuti e
  l'assaggio. E' l'unico modo per capire.

Per oggi è tutto.
Buone meringhe a tutti e alla prossima ricetta!

sabato 13 marzo 2010

Detersivo ecologico fatto in casa


Ciao a tutti!
Oggi ci occuperemo del rispetto per l'ambiente.

Sicuramente ognuno di voi avrà notato che la propria casa pullula di prodotti chimici che finiscono regolarmente nello scarico e quindi nelle nostre falde acquifere, contribuendo in modo significativo ad inquinarle.
Dal semplice sapone al detersivo per i piatti, dall'anticalcare ai prodotti per i pavimenti, i sanitari, ecc...
Pensare che l'80% di questi prodotti i nostri bis-nonni non li hanno neppure conosciuti, eppure le loro case erano pulite e igenizzate quanto le nostre... (o quasi).

Gran parte di questi prodotti  possono essere facilmente rimpiazzati da composti più naturali che tutti posso produrre a costi bassissimi a casa propria, senza neppure grandi sforzi o perdite di tempo.

Le sostanze di base di cui avrete bisogno sono: sale, aceto, bicarbonato di sodio, acqua e limone... per la maggiorparte dei preparati.

Oggi, in particolare, vi mostrerò come produrre un ottimo detersivo per i piatti utilizzando semplicemente del limone, un pò di aceto, sale da cucina e acqua. Oltre a 15 minuti del vostro prezioso tempo (si sà, ormai al giorno d'oggi, quello non basta mai).

INGREDIENTI:
- 3 limoni
- 100 ml di aceto
- 400 ml di acqua
- 200 gr di sale fino

PREPARAZIONE:
- Tagliate a pezzettini i limoni, avendo cura di rimuovere i piccioli e
   tutti i noccioli
- Frullate i limoni assieme al sale ed eventualmente una piccola
   parte dell'acqua fino ad ottenere un composto omogeneo
- Versate il composto ottenuto assieme all'aceto ed all'acqua
   rimanente in un pentolino d'acciaio, portate ad ebollizione e
   fate bollire per 10-15 minuti
- Frullate il preparato con un minipimer per evitare piccoli
   residui o grumuli e lasciate raffreddare.
- Infine riponete il composto in vasetti di vetro e chiudete bene.

      E il gioco è fatto! Il vostro detersivo fatto in casa è pronto.

      Questi dosaggi vi permettono di creare un detersivo relativamente liquido, adatto alla lavastoviglie, alla bottiglia o al vasetto da cui lo prelevate un pò per volta. Non fà schiuma ed è 100% ecologico, naturale e biodegradabile. Inoltre costa pochissimo.
      3 limoni = € 0,25
      100ml di aceto di vino = € 0,10
      400ml di acqua = € 0,00
      200g di sale fino = € 0,25
      per un totale di € 0,60, a cui aggiungere 15 minuti del vostro tempo e 10 minuti di gas.
      Il risultato finale sono 650g di detersivo. Fanno € 0,92 /kg. Direi che è un rapporto eccellente per avere un prodotto naturale e non inqunante.

      Ad ogni modo io avevo messo a punti un dosaggio con un contenuto inferiore di acqua e di sale e un pò più di aceto. A differenza di questo prodotto, che è più liquido e ha un gradevole profumo di limone, il mio risultava più denso e cremoso e aveva un'odore molto pungente di aceto.
      Ho avuto, però, la sensazione che il mio precedente detersivo avesse un potere pulente superiore.
      Senza contare che nel vasetto di vetro si conservò per mesi, senza mai perdere le sue proprietà, si scurì leggermente scurire a causa dell'ossidazione del limone dopo i primi 2 mesi circa. Ma oggi, a distanza di un anno e mezzo ne conservo ancora un pò e lava perfettamente come quando era fresco appena prodotto.
      Se ritrovo i miei appunti, pubblico anche la ricetta per il detersivo denso.

      Il prodotto ottenuto lava e deodora perfettamente piatti, bicchieri, posate e contenitori di metallo e plastica.
      Anche le pentole e i tegami.
      Ha qualche difficoltà solo con le fritture e gli antiaderenti molto unti.
      Questo perché non contiene tensioattivi, necessari alla dissoluzione degli acidi grassi, ma proprio per questo è biodegradabile al 100%, non inquina e costa pochissimo!!!

      Spero di aver stuzzicato il vostro interesse con questo articolo e che molti di voi facciano uso di questa ricetta in futuro, per il bene del nostro Pianeta e dell'ambiente che ci circonda... che poi è anche il nostro bene.

      Un saluto a tutti da Marco